Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 11425 del 11 marzo 2013

ECLI:IT:CASS:2013:11425PEN

Massima

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Il reato di falso in atto pubblico è configurabile anche in relazione ad atti "interni" all'amministrazione pubblica, purché tali atti siano tipici ovvero si inseriscano in un iter procedimentale prodromico all'adozione di un atto finale destinato ad assumere valenza probatoria di quanto in esso esplicitamente od implicitamente attestato. Rientrano nella nozione di atto pubblico rilevante ai fini dell'integrazione del reato di falso documentale anche gli atti cosiddetti interni, ovvero quelli destinati ad inserirsi nel procedimento amministrativo, offrendo un contributo di conoscenza o di valutazione, nonché quelli che si collocano nel contesto di una complessa sequela procedimentale, ponendosi come necessario presupposto di momenti procedurali successivi. Il reato di falso in atto pubblico è configurabile anche quando la difformità dell'atto dal vero non sia ictu oculi riconoscibile, in base alla sola disamina dell'atto stesso. La nozione di possesso di denaro pubblico, ai fini del reato di peculato, deve intendersi non solo come comprensiva della detenzione materiale della cosa, ma anche della sua disponibilità giuridica, nel senso che il soggetto agente deve essere in grado, mediante un atto dispositivo di sua competenza o connesso a prassi e consuetudini invalse nell'ufficio, di inserirsi nel maneggio o nella disponibilità del denaro e di conseguire quanto poi oggetto di appropriazione. L'inversione del titolo del possesso da parte del pubblico ufficiale che si comporti "uti dominus" nei confronti di denaro del quale ha il possesso in ragione del suo ufficio e la sua conseguente appropriazione possono realizzarsi anche nelle forme della disposizione giuridica, del tutto autonoma e libera da vincoli, del denaro stesso, indisponibile in ragione di norme giuridiche o di atti amministrativi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio S. - Presidente

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 5998/2009 CORTE APPELLO di MILANO, del 23/09/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 20/11/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GAETANO DE AMICIS;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. D'AMBROSIO Vito che ha concluso per l'annullamento con rinvio limitatamente al capo A) e rigetto nel resto;

Udito il difensore Avv. (OMISSIS), che ha …

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