Cassazione penale Sez. II sentenza n. 38500 del 9 ottobre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:38500PEN

Massima

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Il provvedimento di confisca di beni, anche di quote societarie, può essere disposto nei confronti di soggetti indiziati di appartenenza ad associazione di tipo mafioso, qualora il giudice accerti, sulla base di elementi gravi, precisi e concordanti, che tali beni, pur formalmente intestati a terzi, siano in realtà riconducibili al soggetto indiziato di pericolosità sociale. In tali casi, l'accertamento della provenienza illecita dei beni o della loro fittizia intestazione a terzi estranei può prescindere dalla verifica della compatibilità delle disponibilità finanziarie di questi ultimi con l'acquisto dei beni, essendo sufficiente la dimostrazione che i beni siano di fatto nella disponibilità del soggetto indiziato. Inoltre, l'assoluzione del terzo intestatario dei beni, intervenuta in un precedente procedimento penale, non è di per sé ostativa alla confisca, qualora il giudice accerti che tale intestazione sia fittizia e che i beni siano riconducibili al soggetto indiziato di pericolosità sociale. In tali ipotesi, il provvedimento di confisca è legittimo anche in assenza di una condanna penale del soggetto indiziato, essendo sufficiente l'accertamento della sua pericolosità sociale e della riconducibilità dei beni alla sua sfera di disponibilità, sulla base di elementi gravi, precisi e concordanti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAGANO Filiberto - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. MELIADO' Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Co. Fr. , nato a (OMESSO);

Co. Sa. , nato a (OMESSO);

avverso il decreto della Corte d'Appello di Reggio Calabria in data 14.11.2007.

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dott. Piercamillo Davigo.

Letta la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dott. Antonio Gialanella, il quale ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.

osserva:

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con decreto 28.12.2000 il Tr…

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