Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 36943 del 8 ottobre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:36943PEN

Massima

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Il giudice di merito può ritenere sussistenti i gravi indizi di colpevolezza idonei a giustificare l'applicazione di una misura cautelare, anche sulla base di elementi indiziari di natura logica o rappresentativa, che pur non valendo da soli a provare la responsabilità dell'indagato, consentono di prevedere che, attraverso la futura acquisizione di ulteriori elementi, saranno idonei a dimostrare tale responsabilità, fondando nel contempo una qualificata probabilità di colpevolezza. Tali indizi, diversi dagli "indizi" di cui all'art. 192, comma 2, c.p.p., configurandosi come una mera prognosi sul merito per la valenza sintomatica della colpevolezza, al pari del fumus boni iuris civilistico, possono essere logicamente e congruamente argomentati dal giudice di merito, senza che la Corte di Cassazione possa ricostruire diversamente gli elementi di fatto del procedimento. Analogamente, il giudice di merito può adeguatamente motivare l'esistenza delle esigenze cautelari, in particolare il pericolo di reiterazione del reato, sulla base della gravità dei fatti e della instancabile volontà dell'indagato di trattare sempre nuovi acquisti, nonché dell'inadeguatezza degli arresti domiciliari a impedirgli di coltivare i propri interessi e programmare nuovi affari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARINI Lionello - Presidente

Dott. BARTOLOMEI Luigi - Consigliere

Dott. VISCONTI Sergio - Consigliere

Dott. NOVARESE Francesco - Consigliere

Dott. BLAIOTTA ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Be. Ov., nato a (OMESSO) il (OMESSO);

avverso l'ordinanza in data 20.09.2006 del Tribunale di Roma;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il procedimento;

udita la relazione del consigliere dott. ((omissis));

udito il Procuratore Generale nella persona del dr. ((omissis)),

che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito il difensore avv. ((omissis)) del foro …

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