La sospensione della patente di guida per mancanza dei requisiti psico-fisici atti a condurre veicoli a motore, ai sensi dell'art. 119 del Codice della Strada, deve essere fondata su un accertamento medico completo e accurato, che tenga conto di tutti gli elementi rilevanti per la valutazione dell'idoneità alla guida. L'amministrazione è tenuta a riesaminare il giudizio di inidoneità qualora emergano elementi di fatto o di diritto che ne mettano in discussione la correttezza, al fine di garantire il rispetto del diritto di difesa del titolare della patente e assicurare una decisione pienamente conforme ai principi di legalità, imparzialità e buon andamento dell'azione amministrativa. Il provvedimento di sospensione della patente deve essere adottato solo all'esito di un procedimento che abbia consentito all'interessato di far valere le proprie ragioni e di produrre ogni elemento utile a dimostrare la propria idoneità psico-fisica alla guida, in ossequio ai principi del contraddittorio e del giusto procedimento. Laddove, a seguito del riesame, emerga l'idoneità del soggetto, l'amministrazione è tenuta a revocare il provvedimento di sospensione, ripristinando la validità della patente di guida.