Cassazione penale Sez. II sentenza n. 24553 del 20 giugno 2024

ECLI:IT:CASS:2024:24553PEN

Massima

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La sussistenza della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di un soggetto gravemente indiziato di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso è giustificata dalla presunzione relativa di cui all'art. 275, comma 3, cod. proc. pen., la quale opera anche per i delitti tentati aggravati ai sensi dell'art. 416-bis.1 cod. pen. Tale presunzione può essere superata solo con il recesso dell'indagato dall'associazione criminale o con l'esaurimento dell'attività associativa, mentre il mero decorso di un apprezzabile lasso di tempo tra i fatti contestati e l'emissione della misura cautelare non costituisce di per sé prova dell'irreversibile allontanamento dell'indagato dal sodalizio mafioso, potendo essere valutato esclusivamente in via residuale, unitamente ad altri elementi concreti indicativi dell'assenza di esigenze cautelari. Ai fini della configurabilità dell'aggravante dell'utilizzo del metodo mafioso, è sufficiente che l'agente faccia riferimento, anche in modo implicito, al potere criminale dell'associazione, in quanto tale metodo è noto alla collettività del territorio in cui opera l'organizzazione mafiosa. Inoltre, la circostanza aggravante della finalità di agevolare l'attività dell'associazione mafiosa ha natura soggettiva e si comunica al concorrente nel reato che, pur non animato da tale scopo, sia consapevole della finalità agevolatrice perseguita dal compartecipe. La valutazione della sussistenza di tali elementi deve essere effettuata dal giudice sulla base di una motivazione congrua e non viziata da manifesta illogicità o contraddittorietà.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta da:

Dott. IMPERIALI Luciano - Presidente

Dott. D'AURIA Donato - Consigliere

Dott. NICASTRO Giuseppe - Consigliere

Dott. MINUTILLO TURTUR ((omissis)). MARRA Giuseppe - Relatore

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Se.Pi., nato a R il (omissis)
avverso l'ordinanza del 03/11/2023 del TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA
udita la relazione svolta dal Consigliere GIUSEPPE MARRA;
sentite le conclusioni del P.G. GIULIO ROMANO che conclude chiedendo: annullamento con rinvio del provvedimento impugnato in relazione al terzo motivo di ricorso; rigetto del ricorso nel resto.
udito il difensore di Se.Pi., avvocato AL.FR. del foro di REGGIO CALABRIA, che si riporta ai motivi di ricorso e ne chiede l'accoglimento.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale del riesame di Reggio Calabria c…

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