Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'annullamento in autotutela di una procedura di gara pubblica da parte della stazione appaltante è legittimo solo se adeguatamente motivato, con l'indicazione delle specifiche ragioni di interesse pubblico attuale che lo giustificano, e previa valutazione del contrapposto interesse privato del concorrente che abbia maturato una posizione giuridica qualificata. L'omissione della comunicazione di avvio del procedimento di annullamento nei confronti dei soggetti controinteressati, nonché la mancanza di una congrua motivazione che dia conto della comparazione tra l'interesse pubblico e quello privato, rendono illegittimo il provvedimento di annullamento. L'amministrazione, nell'esercizio del potere di autotutela, non può limitarsi a richiamare genericamente vizi della procedura di gara, ma deve esplicitare le concrete ed effettive ragioni di pubblico interesse che rendono necessario l'annullamento, tenendo conto dell'affidamento maturato dai partecipanti. La clausola del bando che riserva all'amministrazione la facoltà insindacabile di non procedere all'aggiudicazione della gara è nulla per violazione degli artt. 1355 e 1229 c.c.