Cassazione penale Sez. V sentenza n. 8004 del 26 febbraio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:8004PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La valutazione delle prove, anche di natura testimoniale, rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, il quale è tenuto a motivare adeguatamente le proprie conclusioni, senza che il mero dissenso del ricorrente sulla lettura del fatto storico e del compendio probatorio possa inficiare la decisione, purché questa risulti sorretta da una motivazione logica e coerente. Il giudice di legittimità, pertanto, non può sindacare le valutazioni di fatto compiute dal giudice di merito, se non in presenza di vizi logici o manifesta illogicità della motivazione. Inoltre, il diniego delle circostanze attenuanti generiche, debitamente motivato, rientra nel potere discrezionale del giudice, il quale è tenuto a valutare la sussistenza dei presupposti per la loro concessione sulla base di un apprezzamento complessivo della condotta dell'imputato e della sua personalità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE ((omissis)) - Presidente

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - rel. Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) GR. PA. , N. IL (OMESSO);

2) RI. CR. AN. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 11419/2006 CORTE APPELLO di TORINO, del 06/04/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 20/01/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. AMATO Alfonso;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. IZZO G. che ha concluso per il rigetto.

MOTIVI DELLA DECISIONE…

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