Consiglio di Stato sentenza n. 771 del 2011

ECLI:IT:CDS:2011:771SENT

Massima

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Il Consiglio di Stato, nell'esaminare il ricorso in appello avverso la sentenza del Tribunale amministrativo regionale che aveva respinto il ricorso contro l'annullamento di un'autorizzazione paesaggistica rilasciata dal Comune, ha affermato il seguente principio di diritto: L'autorità ministeriale, nell'esercitare il potere di annullamento di un'autorizzazione paesaggistica rilasciata dall'amministrazione locale, può legittimamente rilevare la carenza di motivazione dell'atto comunale, senza che ciò integri un'inammissibile sostituzione nelle valutazioni di merito. Infatti, la mancanza di una congrua motivazione in ordine alla compatibilità dell'intervento edilizio con il vincolo paesaggistico costituisce un vizio di legittimità che legittima l'annullamento, a prescindere da ulteriori considerazioni svolte dall'autorità statale sulla non compatibilità dell'opera. Inoltre, il termine di sessanta giorni per l'esercizio del potere di annullamento ministeriale decorre dalla ricezione dell'intero fascicolo contenente il provvedimento autorizzatorio e la relativa documentazione, e non dalla mera comunicazione del provvedimento al destinatario, trattandosi di un atto non recettizio. Infine, eventuali illegittimità riscontrate in altri provvedimenti autorizzativi relativi ad interventi nella medesima area vincolata non possono legittimare l'illegittimità dell'atto di annullamento impugnato, in quanto non è possibile far discendere dalla mera esistenza di altri provvedimenti contra legem la validità di un atto anch'esso illegittimo.

Sentenza completa

N. 09183/2006
REG.RIC.

N. 00771/2011REG.PROV.COLL.

N. 09183/2006 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 9183 del 2006, proposto da:
Loddo Luisa, nella qualità di erede di Conforti Giuseppe, rappresentata e difesa dall'avv. Giuseppe Mansi, con domicilio eletto presso il signor Carmine Giordano in Roma, via Monte Santo, 2;

contro

Il Ministero per i beni e le attività culturali, in persona del legale rappresentante, rappresentato e difeso dall'Avvocatura generale dello Stato, presso i cui uffici per legge domicilia in Roma, via dei Portoghesi, 12; Comune di Capaccio;

per la riforma

della sentenza del T.A.R. CAMPANIA - SEZ. STACCATA DI SALERNO: SEZIONE I n. 1475/2005, resa tra le parti, concernen…

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