Cassazione penale Sez. V sentenza n. 38327 del 30 settembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:38327PEN

Massima

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Il diritto di cronaca, anche putativo, non può essere invocato come esimente per la diffamazione commessa attraverso la stampa, se il giornalista non ha assolto l'onere di scegliere le fonti informative con grande oculatezza, esaminandone con diligenza l'attendibilità e controllando e verificando i fatti appresi, in modo da superare ogni dubbio sulla veridicità della notizia pubblicata. Il direttore responsabile del giornale risponde del mancato controllo del contenuto del giornale unitariamente considerato, non essendo rilevante l'organizzazione interna dell'azienda giornalistica o l'eventuale delega di funzioni di coordinamento e controllo ad altri redattori, in quanto la posizione di garanzia del direttore responsabile non è delegabile. L'aggravante della diffamazione commessa con il mezzo della stampa sussiste quando l'articolo attribuisce alla persona offesa una condotta sufficientemente specificata, anche se genericamente, di partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso finalizzata alla commissione di reati di estorsione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE ((omissis)) - Presidente

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Consigliere

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) GA. PA. , N. IL (OMESSO);

2) RI. GI. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 02/03/2007 CORTE APPELLO di NAPOLI;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. PIZZUTI GIUSEPPE;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. ((omissis)), (rigetto del ricorso);

udito il difensore avv. ((omissis)).

MOTIVI DELLA DECISIONE

Co…

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