Cassazione penale Sez. V sentenza n. 23367 del 10 giugno 2008

ECLI:IT:CASS:2008:23367PEN

Massima

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La presunzione di sussistenza delle esigenze cautelari per i reati di associazione mafiosa può essere superata solo quando risulti con certezza che la persona sottoposta a misura cautelare abbia irreversibilmente reciso i legami con l'organizzazione criminale di appartenenza, non essendo sufficiente il mero decorso del tempo dalla commissione del reato o le dichiarazioni di collaboratori o testimoni che non dimostrino in modo inequivocabile l'avvenuto distacco dall'associazione. Inoltre, in presenza della presunzione di pericolosità sociale di cui all'art. 275, comma 3, c.p.p., il principio di proporzionalità della misura cautelare diviene irrilevante, non potendo incidere sulla valutazione della sussistenza delle esigenze cautelari neppure la misura della pena già espiata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Mi. Ma., nato il (OMESSO);

avverso l'ordinanza emessa il 28.1.08 dal Tribunale di Napoli;

Visti gli atti, il provvedimento denunciato ed il ricorso;

Sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Giuliana Ferrua;

Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. Delehaye Enrico, che ha concluso per la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.

MOTIVI DI RICORSO E RAGIONI DELLA DECISIONE

Con ordinanza emessa il 17.10.07 …

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