La destinazione urbanistica di un'area di proprietà privata rientra nella discrezionalità della pubblica amministrazione nell'esercizio della funzione di pianificazione territoriale, senza che sia necessaria una specifica motivazione per le singole scelte operate, purché esse risultino coerenti con i criteri generali di impostazione del piano urbanistico. L'amministrazione può legittimamente destinare un'area privata a "spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco e lo sport", anche se essa si configura in parte come fascia verde lungo una strada, in quanto tale previsione non è preclusa dalla normativa sugli standard urbanistici, la quale si limita a stabilire che tali aree non possono essere computate ai fini del rispetto del parametro minimo di 9 mq per abitante, ma non vieta che ad esse possa essere impressa tale destinazione una volta che venga comunque rispettato il parametro minimo. Il dimensionamento degli standard urbanistici previsti dal piano deve essere valutato complessivamente, senza che assuma rilievo la mera sproporzione rispetto ai valori minimi indicati dalla legge, atteso che tali misure rappresentano soltanto garanzie minime e non precludono all'amministrazione di prevedere standard superiori, in considerazione delle finalità perseguite e degli elementi emersi nel corso dell'istruttoria.