Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Basilicata, nell'esaminare il ricorso proposto dalla sig.ra Maria Sebastiani avverso i titoli edilizi rilasciati dal Comune di Matera per la ristrutturazione con delocalizzazione di volumi ed ampliamento di un fabbricato da adibire a residenze, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. Gli interventi di demolizione e ricostruzione, previsti dall'art. 3 della L.R. n. 25/2009, come modificato dall'art. 12 della L.R. n. 4/2015, sono ammessi anche in assenza di una specifica disciplina urbanistica dell'area, purché non ricadano nei divieti di cui all'art. 6 della medesima legge regionale. Pertanto, il fatto che l'area interessata dall'intervento fosse stata stralciata dal PRG approvato e risultasse priva di pianificazione urbanistica non costituisce un impedimento all'applicazione della L.R. n. 25/2009. 2. L'art. 7 della L.R. n. 25/2009 vieta il cumulo degli aumenti di superficie e volumetria previsti dalla stessa legge regionale con eventuali bonus urbanistici contemplati da altre leggi e dagli strumenti urbanistici comunali. Pertanto, la società attuatrice può delocalizzare la sola volumetria residua derivante dall'intervento edilizio precedentemente autorizzato ai sensi dell'art. 5, commi 9 e 14, del D.L. n. 70/2011, convertito nella L. n. 106/2011, senza poter cumulare anche l'aumento volumetrico premiale del 20% previsto da tale ultima disposizione. 3. Le varianti apportate al progetto originario, oggetto dei titoli edilizi impugnati, non hanno determinato violazioni delle prescrizioni urbanistiche, in particolare in materia di distanze e di rispetto del limite massimo di incremento volumetrico consentito dalla L.R. n. 25/2009. Pertanto, il Tribunale ha respinto il ricorso, ritenendo che l'intervento edilizio autorizzato sia conforme alla normativa applicabile.