Cassazione penale Sez. V sentenza n. 1715 del 16 gennaio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:1715PEN

Massima

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Il diritto di cronaca giudiziaria legittima la pubblicazione di notizie relative a provvedimenti giudiziari o attività investigative, anche se potenzialmente lesive della reputazione, purché il giornalista si limiti a riferire in modo obiettivo i fatti senza effettuare autonome ricostruzioni o ipotesi non supportate da elementi probatori. La prova della veridicità della notizia pubblicata può riguardare esclusivamente l'effettiva adozione del provvedimento giudiziario o lo svolgimento dell'attività investigativa, senza necessità di dimostrare la verità dei fatti sottostanti, essendo sufficiente che il giornalista abbia effettuato i necessari controlli prima della pubblicazione. Pertanto, la mera narrazione di un'attività investigativa o di un provvedimento giudiziario, anche se potenzialmente lesiva della reputazione, non integra il reato di diffamazione a mezzo stampa, purché il giornalista si limiti a riferire in modo obiettivo i fatti senza effettuare autonome ricostruzioni o ipotesi non supportate da elementi probatori.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato Luigi - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. SANDRELLI Gian Giacomo - Consigliere

Dott. IACOBELLIS Marcello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) GI. LA., N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 24/10/2007 CORTE APPELLO di MILANO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. CALABRESE Renato Luigi;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. FEBBRARO G., che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito, per la parte civile, l'Avv. Polizzi Mas…

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