Il diritto al risarcimento del danno per lesione di interessi legittimi sorge dal passaggio in giudicato della sentenza del giudice amministrativo che ha annullato l'atto illegittimo fonte del danno, e deve essere fatto valere entro il termine di decadenza di centoventi giorni dalla data del passaggio in giudicato, ai sensi dell'art. 30, comma 5, del codice del processo amministrativo. Tale termine di decadenza, di natura sostanziale, sostituisce il precedente termine di prescrizione quinquennale, ed è applicabile anche ai giudizi risarcitori proposti in via autonoma dopo l'annullamento dell'atto lesivo, in quanto la nuova disciplina dettata dal codice del processo amministrativo ha carattere innovativo e di natura generale, non essendo soggetta alla regola della ultrattività della disciplina previgente per i termini in corso alla data di entrata in vigore del codice. Il diritto al risarcimento del danno per lesione di interessi legittimi sorge, pertanto, dal passaggio in giudicato della sentenza di annullamento dell'atto illegittimo, e deve essere fatto valere entro il termine di decadenza di centoventi giorni da tale data, a pena di inammissibilità della relativa domanda. Tale principio si applica anche nel caso in cui l'azione risarcitoria sia proposta in via autonoma dopo la conclusione del giudizio di ottemperanza relativo all'esecuzione della sentenza di annullamento, atteso che il momento rilevante ai fini del decorso del termine decadenziale rimane comunque il passaggio in giudicato della pronuncia di annullamento.