Cassazione penale Sez. I ordinanza n. 26638 del 7 luglio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:26638PEN

Massima

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Il sequestro di beni nella disponibilità di indiziati di appartenenza ad associazioni mafiose, disposto ai sensi della Legge n. 575 del 1965, art. 2-ter, è un provvedimento di natura cautelare che, pur non essendo soggetto a specifiche impugnazioni, può essere contestato dall'interessato mediante opposizione dinanzi al giudice della prevenzione nella forma dell'incidente di esecuzione, in applicazione del principio generale per cui contro provvedimenti non altrimenti impugnabili che incidono su diritti soggettivi, tanto più se emessi senza il contraddittorio dell'interessato, questi non può restare privo di tutela. Inoltre, i provvedimenti relativi alla gestione dei beni sequestrati, anche se assunti dal giudice delegato o dall'amministratore giudiziario, possono essere parimenti contestati mediante opposizione dinanzi al Tribunale della prevenzione nella forma dell'incidente di esecuzione, in quanto attività propriamente esecutive.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - rel. Presidente

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. MAZZEI Antonella P. - Consigliere

Dott. PICCININNI Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

LI. GI. N. IL (OMESSO);

avverso il decreto n. 11/2009 TRIBUNALE di CALTANISSETTA, del 27/09/2010;

sentita la relazione fatta dal Presidente dott. PAOLO BARDOVAGNI;

lette le conclusioni del PG, Dott. GIALANELLA Antonio (qualificare opposizione).

RITENUTO IN FATTO E DIRITTO

LI. Gi. ricorre per cassazione avverso il decreto in epigrafe, con il quale il Tribunale di Caltanissetta, ai sensi della Leg…

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