Il silenzio-assenso si forma sull'istanza di rilascio dell'autorizzazione alla somministrazione di alimenti e bevande presentata dal privato qualora l'amministrazione comunale non si pronunci entro il termine di 90 giorni, ai sensi dell'art. 11, comma 4, della legge regionale Lazio n. 21 del 2006. Il mancato rispetto di tale termine da parte dell'amministrazione comporta l'illegittimità del successivo provvedimento espresso di diniego, che non può essere giustificato dall'omessa adozione dei criteri comunali di cui all'art. 25, comma 6, della medesima legge regionale, in quanto tale omissione ricade sull'amministrazione stessa e non può essere posta a carico del privato interessato. Pertanto, il silenzio-assenso si forma anche in assenza dell'adozione dei predetti criteri comunali, i quali non possono costituire un legittimo motivo di diniego dell'autorizzazione richiesta. L'amministrazione, in tal caso, non può far derivare dalla propria inerzia conseguenze pregiudizievoli per il privato.