Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Salerno sentenza n. 1314 del 2015

ECLI:IT:TARSA:2015:1314SENT

Massima

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La presentazione di una domanda di sanatoria edilizia ai sensi dell'art. 36 del D.P.R. n. 380/2001, successivamente all'impugnazione di un ordine di demolizione di un manufatto abusivo, determina la sopravvenuta carenza di interesse del ricorrente e, di conseguenza, l'improcedibilità del ricorso stesso. Ciò in quanto il riesame dell'abusività dell'opera provocato dall'istanza di sanatoria comporta la necessaria formazione di un nuovo provvedimento, di accoglimento o di rigetto, che vale comunque a rendere inefficace il provvedimento sanzionatorio oggetto dell'originario ricorso. Tale orientamento è consolidato nella giurisprudenza amministrativa, la quale ha più volte affermato che la presentazione dell'istanza di accertamento di conformità, successivamente all'impugnazione dell'ordine di demolizione, produce l'effetto di rendere improcedibile l'impugnazione stessa per sopravvenuta carenza di interesse.

Sentenza completa

N. 02043/2013
REG.RIC.

N. 01314/2015 REG.PROV.COLL.

N. 02043/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

sezione staccata di Salerno (Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2043 del 2013, proposto da:
C.M.P. S.r.l., in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa, come da mandato a margine del ricorso, dall’avv. ((omissis)), presso il cui studio elettivamente domiciliata in Salerno, al ((omissis)), n. 181;

contro

Comune di Fisciano, in persona del Sindaco
pro tempore
, non costituito in giudizio;

per l'annullamento

a – dell’ordinanza n. 27 del 02.09.2013, notificata il successivo 13 settembre, con la quale il Capo dell’Area Tecnica dell’intimato Comune ha ingiunto alla Società ricorrente la d…

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