Cassazione penale Sez. V sentenza n. 27894 del 19 luglio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:27894PEN

Massima

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Il possesso di un documento d'identità recante la foto del possessore con false generalità integra il reato di cui all'art. 497-bis, comma 2, c.p. e non quello meno grave di cui al comma 1 della stessa norma, in quanto la presenza della fotografia del possessore presenta una considerevole efficacia indiziaria in ordine alla condotta di concorso nella contraffazione del documento. L'art. 497-bis, comma 2, c.p. costituisce un'autonoma fattispecie di reato, non una mera circostanza aggravante, sicché la pena finale deve essere determinata partendo dalla pena prevista per tale ipotesi delittuosa, senza operare la riduzione di un terzo prevista per il giudizio abbreviato. La giurisprudenza di legittimità ha infatti chiarito che la descrizione della condotta, che differenzia le due fattispecie previste dai commi 1 e 2 dell'art. 497-bis c.p., è essa stessa elemento costitutivo del reato, non relegabile al ruolo di elemento circostanziale. Pertanto, il possesso di un documento d'identità contraffatto con la foto del possessore integra il reato più grave di cui al comma 2, essendo evidente la partecipazione del soggetto alla contraffazione del documento, a prescindere da una sua eventuale ipotetica estraneità al fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PEZZULLO Rosa - Presidente

Dott. GUARDIANO Alfredo - rel. Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. TUDINO Alessandrina - Consigliere

Dott. CARUSILLO Elena - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 25/09/2018 della CORTE APPELLO di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere GUARDIANO ALFREDO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore LORI PERLA.
FATTO E DIRITTO
Con la sentenza di cui in epigrafe la corte di appello di Roma confermava la sentenza con cui il tribunale di Roma, in data 15.5.2017, aveva condannato (OMISSIS) alla pena ritenuta d…

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