Tribunale Amministrativo Regionale Veneto - Venezia sentenza n. 693 del 2021

ECLI:IT:TARVEN:2021:693SENT

Massima

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La concessione di occupazione di suolo pubblico in aree di valore culturale, come il centro storico di una città, richiede l'autorizzazione preventiva della Soprintendenza competente ai sensi dell'art. 52 del D.Lgs. 42/2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio). Tale autorizzazione deve essere rilasciata all'esito di un procedimento che prevede la leale collaborazione tra Comune, Soprintendenza e Regione, in quanto la materia della somministrazione di alimenti e bevande in aree pubbliche rientra nella competenza residuale regionale ai sensi dell'art. 117, comma 4, della Costituzione. L'Amministrazione comunale, nel disciplinare le modalità di concessione dei plateatici nel centro storico, deve pertanto acquisire l'intesa con la Regione, non essendo sufficiente il mero coinvolgimento o la presa d'atto regionale. In assenza di tale intesa, gli atti comunali e della Soprintendenza che regolano l'occupazione di suolo pubblico in aree di valore culturale sono illegittimi per violazione dell'art. 52 del Codice dei beni culturali e del principio di leale collaborazione tra enti. Inoltre, le prescrizioni della Soprintendenza relative alla riduzione della superficie concedibile o all'esclusione temporale dell'occupazione devono essere adeguatamente motivate e non possono essere adottate in modo unilaterale, senza il necessario confronto con il Comune e la Regione. Infine, le concessioni temporanee di occupazione di suolo pubblico, essendo atti recettizi e non costitutivi di diritti, non possono dar luogo a un diritto di insistenza del concessionario al rinnovo, essendo l'Amministrazione libera di non confermarle alla scadenza, previo svolgimento di una nuova istruttoria.

Sentenza completa

Pubblicato il 20/05/2021

N. 00693/2021 REG.PROV.COLL.

N. 00048/2020 REG.RIC.

N. 00719/2020 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto

(Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 48 del 2020, proposto da
Qian Qiu S.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dagli avvocati Antonio Cimino, Marco Ferraresso, Giorgio Trovato, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio Antonio Cimino in Venezia, S. Marco, 5134;

contro

Comune di Padova, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dagli avvocati Marina Lotto, Vincenzo Mizzoni, Antonio Sartori, Paolo Bernardi, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso …

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