Cassazione penale Sez. I sentenza n. 9088 del 8 marzo 2010

ECLI:IT:CASS:2010:9088PEN

Massima

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Il tentativo di omicidio commesso con l'utilizzo di un'arma da fuoco illegalmente detenuta e portata in luogo pubblico, nonché il successivo reato di ricettazione aggravata della medesima arma, costituiscono gravi reati contro la persona e il patrimonio, la cui commissione è aggravata dalla pericolosità sociale dell'agente, desumibile dai suoi precedenti penali. In tali casi, il giudice è legittimato a negare le attenuanti generiche, in ragione della gravità oggettiva dei fatti e della personalità del reo, senza necessità di un'analitica valutazione di tutti gli elementi favorevoli e sfavorevoli, essendo sufficiente l'indicazione degli elementi ritenuti decisivi. L'inammissibilità del ricorso per cassazione, dovuta alla manifesta infondatezza dei motivi, preclude la possibilità di rilevare d'ufficio l'eventuale estinzione del reato per intervenuta prescrizione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. GIORDANO Umberto - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - rel. Consigliere

Dott. BRICCHETTI Renato - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) AN. VI. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 2179/2007 CORTE APPELLO di BARI, del 05/06/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 14/01/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis));

udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

udito il difensore avv. ((omissis)) che ha concluso p…

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