Cassazione penale Sez. II sentenza n. 7679 del 19 febbraio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:7679PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dei reati di usura, estorsione e tentata estorsione, può fondare il proprio convincimento sulle dichiarazioni della persona offesa e dei testimoni, purché siano coerenti, dettagliate e sorrette da riscontri oggettivi, senza che sia necessario che ogni singolo elemento dedotto dalla difesa sia specificamente confutato, essendo sufficiente che il giudice indichi gli elementi di preponderante rilevanza ritenuti ostativi all'accoglimento delle tesi difensive. Inoltre, il diniego delle circostanze attenuanti generiche può essere legittimamente motivato sulla base della gravità dei fatti e della reiterazione delle condotte, senza che il giudice sia tenuto a valutare analiticamente ogni singola deduzione difensiva. Infine, la mancata allegazione da parte dell'imputato di lecite attività lavorative e fonti di reddito idonee a giustificare il patrimonio finanziario confiscato legittima la presunzione di illiceità di tale patrimonio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. DAVIGO P. - rel. Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 18/03/2014 della Corte d'appello di Caltanissetta;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Piercamillo Davigo;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;

udito per l'imputato l'Avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimen…

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