Il pericolo di reiterazione del reato, quale esigenza cautelare ai sensi dell'art. 274, comma 1, lett. c), c.p.p., deve essere non solo concreto, ma anche attuale, nel senso che deve sussistere la concreta e prossima possibilità che l'imputato commetta ulteriori delitti della stessa specie. Pertanto, non è sufficiente ritenere altamente probabile che l'imputato torni a delinquere qualora se ne presenti l'occasione, ma è necessario che all'imputato si presenti effettivamente un'occasione prossima per compiere nuovi reati. Il mero dato dei precedenti penali e giudiziari, in assenza di altri elementi concreti e attuali, non è di per sé sufficiente a giustificare la sussistenza del pericolo di reiterazione del reato, specie quando il fatto contestato risalga a diversi anni prima e non vi siano ulteriori condotte illecite nel frattempo. Il giudice deve, pertanto, valutare con particolare rigore la sussistenza di tale esigenza cautelare, verificando la presenza di elementi concreti e attuali che facciano ragionevolmente ritenere che l'imputato possa commettere nuovi reati in un futuro prossimo.