Cassazione penale Sez. V sentenza n. 50728 del 28 dicembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:50728PEN

Massima

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Il dolo del reato di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) è integrato dalla volontà di porre in essere condotte di minaccia e molestia nella consapevolezza della loro idoneità a produrre uno degli eventi alternativamente previsti dalla norma incriminatrice, senza che sia necessario che l'agente si rappresenti e voglia fin dal principio la realizzazione della serie degli episodi, potendo il dolo formarsi in modo graduale. L'elemento soggettivo del reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare (art. 570 c.p.) non può essere escluso dalla mera temporanea mancanza di liquidità dell'obbligato, dovendo essere valutato in una dimensione temporale più ampia, in relazione alla sua complessiva capacità economica di far fronte agli obblighi di mantenimento. Le dichiarazioni della persona offesa, se ritenute credibili e attendibili, possono costituire da sole fondamento per l'affermazione della responsabilità penale dell'imputato, senza che sia necessario il riscontro con prove autonome, purché la motivazione in tal senso sia adeguatamente giustificata. Il mutamento delle abitudini di vita della vittima, determinato dal timore per la propria incolumità a causa delle condotte persecutorie dell'imputato, integra l'evento di danno richiesto dalla fattispecie di atti persecutori, anche quando gli incontri tra le parti siano dovuti alla mera vicinanza dei contesti abitativi e lavorativi, senza che sia necessario l'accertamento di appostamenti o pedinamenti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LAPALORCIA Grazia - Presidente

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 161/2014 CORTE APPELLO di CAMPOBASSO, del 02/12/2014;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 24/06/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIUSEPPE DE MARZO;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. SELVAGGI Eugenio che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 02/12/2014 la Corte d'appello d…

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