Cassazione penale Sez. II sentenza n. 33647 del 2 settembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:33647PEN

Massima

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Il possesso ingiustificato di un bene, in assenza di attendibili spiegazioni sulla sua provenienza, costituisce prova sufficiente dell'elemento psicologico del reato di ricettazione, in quanto rivelatrice della volontà di occultamento e logicamente spiegabile con un acquisto in mala fede. Il giudice di merito, nel valutare la concessione delle attenuanti generiche, non è tenuto a prendere in considerazione tutti i criteri indicati dall'art. 133 c.p., essendo sufficiente che dia conto dell'adeguamento della pena al caso concreto sulla base, essenzialmente, della personalità dell'imputato, come ad esempio la presenza di precedenti penali di carattere specifico. La mancata indicazione della provenienza del bene da parte dell'imputato non costituisce un onere probatorio, ma un onere di allegazione di elementi che possano essere valutati dal giudice secondo i comuni principi del libero convincimento, al fine di verificare la sussistenza dell'elemento psicologico del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. BARTOLINI Francesco - Consigliere

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamill - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) AT. CA. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 19/10/2006 CORTE APPELLO di CATANZARO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. NUZZO LAURENZA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. FEBBRARO Giuseppe, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

At…

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