Cassazione penale Sez. V sentenza n. 12186 del 1 aprile 2022

ECLI:IT:CASS:2022:12186PEN

Massima

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Il reato di diffamazione a mezzo stampa è integrato quando le espressioni utilizzate, anche se formalmente critiche, travalicano i limiti della continenza e della pertinenza, divenendo gratuitamente offensive della reputazione altrui. Perché possa ritenersi sussistente la scriminante del legittimo esercizio del diritto di critica, è necessario che le affermazioni siano veritiere e che le modalità espressive siano proporzionate e funzionali alla finalità di disapprovazione, senza tramodare in una gratuita ed immotivata aggressione dell'altrui reputazione. L'utilizzo di termini oggettivamente offensivi può essere giustificato solo se insostituibili nella manifestazione del pensiero critico. La valutazione della continenza deve essere effettuata in concreto, tenendo conto del tenore letterale delle espressioni, del concetto o messaggio che si vuole esprimere, del contesto dialettico in cui le dichiarazioni vengono rese e delle modalità con cui esse sono manifestate e/o reiterate. La scriminante putativa dell'esercizio del diritto di critica è configurabile solo quando l'agente abbia la ragionevole e giustificabile convinzione della veridicità dei fatti denunciati, lesivi dell'altrui reputazione, anche in assenza di certezza processuale. L'exceptio veritatis di cui all'art. 596 c.p. postula la pendenza di un procedimento penale a carico della persona offesa e la piena dimostrazione della esistenza del fatto attribuito, non essendo sufficiente la mera pendenza di un giudizio civile. La reazione irata in risposta a un fatto provocatorio, per essere scriminata ai sensi dell'art. 599 c.p., deve essere immediata e strettamente connessa al fatto ingiusto subito, non potendo essere riferita a un sentimento differente, quale l'odio o il rancore, maturato in un lasso di tempo considerevole.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. CATENA Rossella - rel. Consigliere

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

Dott. FRANCOLINI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 02/11/2020 del TRIBUNALE di TORINO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. RENATA SESSA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. MASTROBERARDINO Paola;
Il Proc. Gen. conclude per l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore;
L'Avv. (OMISSIS), per la parte civile, conclude per l'inammissibilita' del ricorso …

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