Cassazione penale Sez. V sentenza n. 10738 del 10 marzo 2008

ECLI:IT:CASS:2008:10738PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La diffamazione a mezzo stampa sussiste anche quando la notizia pubblicata, pur contenendo elementi di verità, risulti complessivamente falsa e lesiva della reputazione della persona offesa, in quanto presenta una ricostruzione distorta dei fatti che induce il lettore in errore circa il ruolo e la condotta della persona offesa. Pertanto, la verità di singoli elementi della notizia non è sufficiente a escludere la responsabilità per diffamazione, qualora la rappresentazione complessiva dei fatti risulti falsa e diffamatoria. Il giudice di merito ha il potere-dovere di accertare la veridicità sostanziale della notizia pubblicata, al di là della mera corrispondenza formale tra quanto riportato e i fatti accaduti, al fine di valutare se la ricostruzione giornalistica sia idonea a ledere ingiustamente la reputazione della persona offesa. La diffamazione a mezzo stampa, pertanto, può configurarsi anche quando la notizia, pur contenendo elementi di verità, risulti complessivamente falsa e lesiva della reputazione altrui, in quanto presenta una ricostruzione distorta dei fatti che induce il lettore in errore circa il ruolo e la condotta della persona offesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. CALABRESE Renato Luigi - Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. SANDRELLI Giangiacomo - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) CE. AL. , N. IL (OMESSO);

2) GR. PA. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 23/05/2007 CORTE APPELLO di ROMA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. AMATO ALFONSO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. MURA Antonio, che ha concluso per il rigetto.

Udito, per la parte civile, l'Avv.ta MIELI I..

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