Consiglio di Stato sentenza n. 2474 del 2011

ECLI:IT:CDS:2011:2474SENT

Massima

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Il ricorso in appello è dichiarato improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse, in quanto l'amministrazione ha annullato il bando di gara oggetto dell'impugnazione, a seguito dell'annullamento degli atti da parte del Consiglio di Stato con precedente decisione. Il principio di diritto affermato è che il venir meno dell'interesse all'impugnazione, per fatti sopravvenuti che rendono il ricorso privo di utilità pratica per il ricorrente, determina l'improcedibilità del gravame, in applicazione degli artt. 35, comma 1, lett. c), 38 e 85, comma 9, del codice del processo amministrativo. In tali casi, il giudice deve prendere atto della carenza di interesse e dichiarare l'improcedibilità del ricorso, compensando integralmente le spese di giudizio tra le parti costituite, in ragione dell'esito del procedimento. Tale principio si fonda sulla natura strumentale del processo amministrativo, volto alla tutela di situazioni giuridiche soggettive rilevanti, e sulla necessità di evitare pronunce meramente dichiarative, prive di effettiva utilità per il ricorrente. Esso trova applicazione ogniqualvolta, per fatti sopravvenuti, venga meno l'interesse all'impugnazione, indipendentemente dalla causa che ha determinato tale situazione, sia essa l'annullamento dell'atto impugnato da parte dell'amministrazione o l'intervenuta satisfazione della pretesa del ricorrente. In tali ipotesi, il giudice non può che prendere atto della carenza di interesse e dichiarare l'improcedibilità del ricorso, senza entrare nel merito della controversia. La compensazione integrale delle spese di giudizio rappresenta, in tali casi, la soluzione equa, in considerazione dell'assenza di una soccombenza effettiva di una delle parti e della sopravvenuta carenza di interesse che ha determinato la declaratoria di improcedibilità.

Sentenza completa

N. 03356/2006
REG.RIC.

N. 02474/2011REG.PROV.COLL.

N. 03356/2006 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso in appello numero di registro generale 3356 del 2006, proposto dalla s.r.l. Ma.Ca., in persona dell’amministratore unico quale capogruppo mandataria della costituenda associazione temporanea con la s.r.l. ((omissis)), rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, largo del Teatro Valle n. 6;

contro

il Ministero dell'interno in persona del Ministro in carica, Ufficio Territoriale del Governo- Prefettura di Roma, rappresentato e difeso dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliato per legge presso i suoi uffici in Roma, via dei Portoghesi n. 12;
la s.r.l. Lo Splendore, in persona…

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