Cassazione penale Sez. V sentenza n. 18256 del 2 maggio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:18256PEN

Massima

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Il diritto di critica politica e di cronaca, quale causa di giustificazione del reato di diffamazione, presuppone la verità sostanziale dei fatti posti a fondamento della elaborazione critica, non essendo sufficiente la mera contestualizzazione della dichiarazione diffamatoria nell'ambito di un dibattito pubblico. Pertanto, la pubblicazione di una frase che accusi il sindaco di un comune di avere finanziato con denaro pubblico una struttura sportiva privata, quando invece risulti che la struttura era di proprietà pubblica e i finanziamenti erano stati erogati per attività di interesse pubblico, integra il reato di diffamazione, non potendo essere scriminata dall'esercizio del diritto di critica politica in assenza del requisito della verità del fatto storico posto a base della critica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMO Maurizio - Presidente

Dott. MORELLI Francesca - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V.S - rel. Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL 28/02/1984
avverso la sentenza n. 48/2013 TRIBUNALE di TARANTO, del 27/02/2014;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 07/01/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ENRICO VITTORIO STANISLAO SCARLINI;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Loy Maria Francesca che ha concluso per l'inammissibilita';
udito, per la parte civile, l'avv. (OMISSIS);
udito il difensore avv. (OMISSIS).
RITENUTO IN FATTO
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