Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 13558 del 11 aprile 2012

ECLI:IT:CASS:2012:13558PEN

Massima

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Il diritto all'equa riparazione per ingiusta detenzione sussiste anche nei casi in cui l'ordine di esecuzione della pena sia stato dichiarato illegittimo dal giudice dell'esecuzione con decisione definitiva, in quanto l'ingiustizia della detenzione non dipende dal mero ritardo nella sospensione dell'esecuzione, ma dall'accertata illegittimità del provvedimento che l'ha disposta. Pertanto, il giudice è tenuto a riconoscere il diritto all'indennizzo qualora l'ingiusta detenzione sia stata conseguenza di un ordine di esecuzione illegittimo, accertato con decisione irrevocabile, a prescindere dalla sussistenza di un errore o di un ritardo nella sospensione dell'esecuzione. Tale principio si fonda sulla necessità di garantire il pieno ristoro del danno subito dal soggetto ingiustamente privato della libertà personale, in attuazione del dettato costituzionale che sancisce il diritto all'equa riparazione per l'ingiusta detenzione. Il giudice, nel valutare la domanda di riparazione, deve pertanto verificare se l'ordine di esecuzione sia stato definitivamente dichiarato illegittimo, indipendentemente dalle ragioni che hanno determinato tale illegittimità, essendo sufficiente l'accertamento della ingiustizia della detenzione per il riconoscimento del diritto all'indennizzo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALBIATI Ruggero - Presidente

Dott. BIANCHI Luisa - Consigliere

Dott. IZZO Fausto - rel. Consigliere

Dott. MARINELLI Felicetta - Consigliere

Dott. MONTAGNI Andrea - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), n. a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza della Corte di Appello di Bologna del 19/10/2010 (n. 59/10);

Udita la relazione fatta dal Consigliere dott. ((omissis));

lette le conclusioni del Procuratore Generale dr. ((omissis)), che ha chiesto l'annullamento con rinvio dell'ordinanza;

lette le conclusioni dell'Avvocatura dello Stato che ha chiesto la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.

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