Cassazione penale Sez. I sentenza n. 41953 del 26 settembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:41953PEN

Massima

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Il giudice dell'esecuzione, nel valutare l'applicabilità dell'istituto della continuazione tra più reati, deve accertare l'esistenza di un unico disegno criminoso, caratterizzato da un programma preventivo e definito nei suoi elementi essenziali, di cui ciascun reato costituisca una realizzazione specifica. Tale requisito soggettivo non si identifica con il dolo di ciascun singolo reato, ma richiede la dimostrazione di una ideazione complessiva e di una determinazione volitiva originaria, cui segua per ogni azione una deliberazione specifica. Pertanto, la continuazione non è configurabile quando i diversi reati, pur rientrando nell'ambito delle attività del sodalizio criminoso e finalizzati al suo rafforzamento, non erano programmabili ab origine perché legati a circostanze ed eventi contingenti e occasionali o, comunque, non immaginabili al momento iniziale dell'associazione. Inoltre, in materia di reati associativi, la continuazione con i reati-fine deve essere valutata attraverso una verifica puntuale della preventiva individuazione, da parte dei sodali, di tali reati nelle loro linee essenziali prima dell'attuazione della condotta. Pertanto, il giudice dell'esecuzione, nel rigettare l'istanza di applicazione della continuazione, deve motivare in modo logico ed esaustivo l'assenza di tali requisiti, anche in relazione agli elementi sintomatici dedotti dalla difesa, quali l'identità delle norme violate, la contiguità temporale e la vicinanza dei luoghi di commissione dei reati, nonché l'identità delle modalità operative.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SARNO Giulio - Presidente

Dott. ESPOSITO Aldo - Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesco - Consigliere

Dott. REYNOLDI Carlo - Consigliere

Dott. ESPOSITO Aldo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 198/2017 CORTE ASSISE APPELLO BARI del 20/09/2017;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ESPOSITO Aldo;
lette le conclusioni del Procuratore generale, in persona del Dott. MAZZOTTA Gabriele, che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza indicata in epigrafe la Corte di appello di Bari, in funzione di giudice dell'esecuzione, ha rigettato l'istanza proposta da (OMISSIS) ai sensi dell'…

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