Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 5795 del 14 febbraio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:5795PEN

Massima

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Il datore di lavoro, in qualità di soggetto che esercita il governo sostanziale delle operazioni di lavoro, è titolare di una posizione di garanzia e di responsabilità per la sicurezza dei lavoratori, a prescindere dalla natura del rapporto negoziale instaurato con il committente dell'opera. Tale posizione di garanzia comporta l'obbligo di vigilare sull'osservanza delle disposizioni antinfortunistiche, di adottare le misure necessarie per prevenire i rischi connessi all'attività lavorativa e di intervenire prontamente in caso di comportamenti anomali o pericolosi dei lavoratori, anche attraverso l'allontanamento dal luogo di lavoro o la sospensione delle attività, a tutela dell'incolumità dei dipendenti. La qualificazione civilistica del rapporto di lavoro, come contratto di appalto, opera o somministrazione, non rileva ai fini dell'applicazione della normativa in materia di sicurezza sul lavoro, essendo determinante l'effettivo svolgimento dell'attività lavorativa nell'ambito dell'organizzazione del datore di lavoro, a prescindere dalla tipologia contrattuale. Pertanto, il datore di lavoro è responsabile per l'infortunio occorso al lavoratore a causa dell'omessa adozione delle misure di prevenzione e protezione, anche in caso di rifiuto del lavoratore di indossare i dispositivi di sicurezza, non potendo tale comportamento abnorme interrompere il nesso causale tra la condotta omissiva del datore di lavoro e l'evento lesivo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI SALVO Emanuele - Presidente

Dott. ESPOSITO Aldo - Consigliere

Dott. BELLINI Ugo - rel. Consigliere

Dott. BRUNO Mariarosaria - Consigliere

Dott. CENCI Daniele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 05/10/2018 della CORTE APPELLO di PERUGIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere BELLINI UGO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore SPINACI SANTE che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di Appello di Perugia, con sentenza pronunciata in data 5 ottobre 2018, in parziale riforma della decisione del Tribunale…

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