Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 9816 del 2008

ECLI:IT:TARLAZ:2008:9816SENT

Massima

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Il silenzio serbato dalla pubblica amministrazione sulle istanze dei privati volte ad ottenere l'adozione di un provvedimento espresso, in violazione del principio di trasparenza e del dovere di concludere i procedimenti avviati, comporta l'obbligo per l'amministrazione di pronunciarsi ufficialmente entro un termine perentorio, fissato dal giudice amministrativo in accoglimento del ricorso proposto ai sensi dell'art. 21-bis della legge n. 1034/1971, con condanna al pagamento delle spese di lite. Il principio di diritto affermato nella sentenza è che l'inerzia della pubblica amministrazione nel dare riscontro alle istanze dei privati, in violazione dei principi di trasparenza e di conclusione del procedimento mediante provvedimento espresso, impone all'amministrazione l'obbligo di pronunciarsi entro un termine perentorio stabilito dal giudice, a pena di condanna al pagamento delle spese di lite. Tale principio si fonda sulla necessità di garantire l'effettività della tutela giurisdizionale avverso i comportamenti omissivi della P.A., in attuazione dei canoni di buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa di cui all'art. 97 Cost. La massima, formulata in termini generali e astratti, prescinde dai dettagli del caso concreto e può trovare applicazione in tutti i casi analoghi di inerzia amministrativa nell'adozione di provvedimenti richiesti dai privati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
IL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE DEL LAZIO
Sezione I bis
nelle persone dei signori
((omissis)) PRESIDENTE
((omissis)) COMPONENTE, relatore
((omissis)) COMPONENTE
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
sul ricorso n. 8126/2008 R.G.R., proposto dal signor Do. ((omissis)). e da altri 29 soggetti (il cui nominativo è indicato nell'allegato elenco), elettivamente domiciliati in Ro., viale Ma. n. (...), presso l'avv. An. Gu., che li rappresenta e difende per mandato;
- ricorrenti -
contro
il Ministero della Difesa e dell'Economia e Finanze, domiciliati in Ro., via De. Po. n. (...), presso l'Avvocatura Generale dello Stato, che li rappresenta e difende ex lege;
- resistenti -
avverso
il silenzio serbato sulle loro istanze volte ad ottenere l'adozione del decreto interministeriale previsto, ai fini della corresponsione della cosiddetta indennità di comando, dall'a…

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