Cassazione penale Sez. II sentenza n. 8390 del 24 febbraio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:8390PEN

Massima

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Il reato di truffa ricorre solo quando il trasferimento del possesso della "res" si realizza con il consenso, seppure viziato dagli altrui artifici o raggiri, della vittima. Pertanto, in assenza di un atto dispositivo della persona offesa e di una sua induzione in errore, non sussiste il reato di truffa, essendo necessario che l'apprensione della "res" derivi da un atto di disposizione viziato dagli altrui artifizi e/o raggiri. La mera iniziativa unilaterale dell'agente, senza il consenso della vittima, non integra gli estremi del reato di truffa, il quale richiede che il trasferimento del possesso avvenga sulla base di un atto di disposizione della persona offesa, ancorché viziato. In assenza di tali presupposti, il fatto non può ritenersi sussistente e la sentenza di condanna deve essere annullata senza rinvio, con conseguente revoca delle statuizioni civili.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MESSINI D'AGOSTINI Piero - Presidente

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. COSCIONI G. - rel. Consigliere

Dott. PERROTTI Massimo - Consigliere

Dott. NICASTRO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
Sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 28/09/2021 della CORTE APPELLO di FIRENZE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere COSCIONI GIUSEPPE;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore COSTANTINI FRANCESCA che ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata per essere il reato estinto per prescrizione;
udito il difensore dell'imputato, Avv. MAREN…

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