Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 9683 del 6 marzo 2024

ECLI:IT:CASS:2024:9683PEN

Massima

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Il reato di lesioni personali, quando aggravato ai sensi dell'art. 576, comma primo, n. 5, cod. pen. perché commesso in occasione del delitto di maltrattamenti, è procedibile d'ufficio, anche nell'ipotesi di lesioni lievissime, per effetto del richiamo operato dall'art. 582, comma secondo, cod. pen. all'art. 585 e di questo al citato art. 576. Pertanto, la remissione di querela, pur intervenuta successivamente all'entrata in vigore del D.Lgs. n. 150 del 2022, non determina l'estinzione del reato di lesioni personali aggravato dalla relazione affettiva e dal rapporto di stabile convivenza, in quanto tale reato è procedibile d'ufficio. Inoltre, l'aggravante della stabile convivenza, contestata in relazione sia all'art. 576, comma 1, n. 5 cod. pen., sia all'art. 577, comma 1, n. 1 cod. pen., non risulta assorbita, in quanto trattasi di circostanze aggravanti autonome e distinte, che concorrono a determinare un più grave trattamento sanzionatorio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta da:

Dott. DE AMICIS Gaetano - Presidente

Dott. AMOROSO Riccardo - Consigliere

Dott. VIGNA ((omissis)) - Relatore

Dott. DI NICOLA TRAVAGLINI Paola - Consigliere

Dott. TRIPICCIONE Debora - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Sa.Ca. nato a C il (Omissis)
avverso la sentenza del 6/02/2023 della Corte di appello di Caltanissetta
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso; udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis)) Vigna;
lette le conclusioni del Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, ((omissis)), che ha chiesto l'inammissibilità del ricorso;
lette le conclusioni scritte della difesa, che ha insistito per l'accoglimento del ricorso evidenziando che la remissione di querela è intervenuta dopo l'entrata in vigor…

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