Cassazione penale Sez. II sentenza n. 14815 del 3 aprile 2009

ECLI:IT:CASS:2009:14815PEN

Massima

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Il giudice dell'esecuzione, nel valutare la richiesta di revoca di una sentenza per abolitio criminis, non può riesaminare diversamente il fatto rispetto alla ricostruzione fattuale e giuridica operata dal giudice che ha pronunciato la sentenza stessa. Tuttavia, il giudice può verificare la sussumibilità della condotta dell'imputato sotto la nuova fattispecie di reato, anche in relazione ai suoi elementi costitutivi, come l'ingiusto vantaggio patrimoniale o il danno ingiusto, al fine di accertare la permanenza della rilevanza penale del fatto. La valutazione del giudice deve pertanto limitarsi a un controllo di legittimità sulla sentenza, senza poter procedere a una nuova autonoma ricostruzione del fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAGANO Filiberto - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

Dott. RENZO Michele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) LA. RO. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 09/01/2007 GIP TRIBUNALE di VOGHERA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. NUZZO LAURENZA;

lette/sentite le conclusioni del P.G. Dr. ((omissis)) che ha chiesto il rigetto del ricorso.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

La. Ro. , tramite difensore, ha proposto ricorso per cassazione avverso il provvedimento del 9.1.2008 con cui il GIP presso il Tribunale di Voghera…

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