Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 21982 del 17 maggio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:21982PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare personale, pur essendo stato revocato o divenuto inefficace nelle more del giudizio di impugnazione, può ancora essere oggetto di ricorso per cassazione qualora il ricorrente deduca specificamente e in modo motivato l'interesse a ottenere il riconoscimento della riparazione per ingiusta detenzione, al fine di evidenziare in termini concreti il pregiudizio che deriverebbe dal mancato conseguimento di tale finalità. In assenza di tale specifica deduzione, deve essere dichiarata la sopravvenuta carenza di interesse al ricorso, senza che ciò comporti la condanna del ricorrente alle spese processuali o al pagamento della sanzione in favore della cassa delle ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CONTI Giovanni - Presidente

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgi - rel. Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato ad (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 15/06/2017 emessa dal Tribunale dell'Aquila;
visti gli atti, l'ordinanza impugnata e il ricorso;
udita la relazione del consigliere Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del sostituto procuratore generale Dott. ANGELILLIS Ciro, che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse;
udito l'avvocato (OMISSIS), che ha insistito per l'accoglimento del ricor…

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