Il provvedimento amministrativo che impone ad un privato il ripristino di uno stato dei luoghi e il sostenimento dei relativi costi deve essere adeguatamente motivato, con riferimento a specifici elementi di fatto e di diritto che dimostrino in modo convincente la responsabilità del privato in ordine ai danni verificatisi. In mancanza di una motivazione esaustiva e di una chiara attribuzione di responsabilità, il provvedimento è illegittimo per difetto di motivazione e di istruttoria, nonché per violazione del principio del giusto procedimento. Inoltre, qualora il privato abbia già provveduto al ripristino dello stato dei luoghi, il relativo provvedimento diviene improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse. Il giudice amministrativo, in tali casi, può desumere argomenti di prova anche dal contegno delle parti nel processo, in applicazione del principio di cui all'art. 116, comma 2, c.p.c.