Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: L'occupazione illegittima di un bene immobile di proprietà privata da parte della pubblica amministrazione, in assenza di un valido provvedimento espropriativo, integra un illecito permanente che dà luogo a una pretesa risarcitoria in capo al proprietario per il periodo di occupazione sine titulo. Tuttavia, il proprietario non può ottenere automaticamente il risarcimento del danno per il solo fatto dell'occupazione abusiva, essendo tenuto a provare l'effettiva lesione del proprio patrimonio, allegando e dimostrando le concrete situazioni fattuali da cui sia derivato un pregiudizio economico, sotto il duplice profilo del danno emergente e del lucro cessante. In particolare, il proprietario deve quantomeno allegare l'esistenza di un danno conseguenza, dimostrando l'utilizzo effettivo o i progetti di utilizzo del bene al momento dell'apprensione, nonché l'appetibilità dello stesso ai fini di un suo sfruttamento economico, diretto o indiretto. In mancanza di tali allegazioni e prove, non potrà procedersi ad alcuna liquidazione risarcitoria, nemmeno in via forfettaria, attesa l'eccezionalità e la non estensibilità analogica del criterio di determinazione dell'indennizzo previsto dall'art. 42-bis del d.P.R. n. 327/2001.