Il provvedimento di revoca dell'assegnazione di un alloggio popolare è legittimo qualora l'assegnatario ne abbia abbandonato il godimento per un periodo superiore a tre mesi senza preventiva autorizzazione dell'ente assegnante, anche quando tale abbandono sia motivato da ragioni di lavoro. L'avvio del procedimento di revoca si perfeziona con la notifica ai sensi dell'art. 140 c.p.c., che costituisce comunicazione di avvio del procedimento, anche in assenza di una specifica comunicazione all'interessato. Il processo verbale di accertamento redatto da un pubblico ufficiale ha valore probatorio privilegiato, che può essere superato solo da elementi di prova contrari di pari o maggiore efficacia. La revoca dell'assegnazione è pertanto legittima quando risulti documentalmente provato l'abbandono dell'alloggio da parte dell'assegnatario, anche se questi ne neghi l'abbandono, in quanto il Comune è tenuto ad esercitare il potere di revoca al fine di assicurare il corretto utilizzo del patrimonio di edilizia residenziale pubblica.