Cassazione penale Sez. V sentenza n. 22225 del 8 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:22225PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del controllo di legalità sui provvedimenti cautelari, non può sindacare nel merito le valutazioni di fatto compiute dal giudice di merito in ordine alla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari, essendo tale valutazione riservata in via esclusiva al giudice del riesame. Il ricorso per cassazione per vizio di motivazione è ammissibile solo quando la motivazione sia mancante, contraddittoria o manifestamente illogica, non già quando il ricorrente contesti la valutazione probatoria sottesa alla decisione, trattandosi di questione di merito preclusa al giudice di legittimità. Pertanto, le censure del ricorrente che si risolvono in una mera critica alla valutazione degli elementi indiziari posti a fondamento della misura cautelare sono inammissibili, non potendo la Corte di Cassazione sostituire la propria valutazione a quella del giudice del riesame. La motivazione del provvedimento cautelare deve esporre in modo chiaro e logico le ragioni giuridiche che lo hanno determinato, senza necessità di una puntuale confutazione di tutte le deduzioni difensive, essendo sufficiente che il giudice abbia dato conto delle argomentazioni essenziali su cui si fonda la decisione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NAPPI Aniello - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. MORELLI Francesca - Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 10/10/2016 del TRIB. LIBERTA' di MILANO;
sentita la relazione svolta dal Consigliere GIUSEPPE RICCARDI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore del ricorrente, Avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN…

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