Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 6705 del 2017

ECLI:IT:TARLAZ:2017:6705SENT

Massima

Generata da Simpliciter
Il ritardo nell'impugnazione di un atto amministrativo, oltre il termine di decadenza previsto, preclude la possibilità di ottenerne l'annullamento e comporta l'esclusione o la mitigazione del risarcimento del danno, in applicazione del principio di autoresponsabilità e del dovere di diligenza. Infatti, il danneggiato che ometta o ritardi l'esperimento degli strumenti di tutela previsti dall'ordinamento, non può pretendere il risarcimento dei danni che si sarebbero potuti evitare con l'ordinaria diligenza. Il nesso causale tra la condotta dell'amministrazione e il danno lamentato viene pertanto reciso dalla condotta omissiva del ricorrente, che ha determinato il consolidamento degli effetti pregiudizievoli. Ciò in quanto l'ordinamento, attraverso l'art. 30, comma 3, cod. proc. amm., sancisce la rilevanza sostanziale, sul versante causale, dell'omessa o tardiva impugnazione come fatto che preclude la risarcibilità di danni che sarebbero stati presumibilmente evitati in caso di rituale utilizzo dello strumento di tutela specificamente predisposto a protezione delle posizioni di interesse legittimo. Pertanto, il ritardo nell'impugnazione di un atto amministrativo, oltre il termine di decadenza, comporta l'irricevibilità della domanda di annullamento e l'esclusione o la mitigazione del risarcimento del danno, in applicazione del principio di autoresponsabilità e del dovere di diligenza, in quanto il danneggiato che ometta o ritardi l'esperimento degli strumenti di tutela previsti non può pretendere il risarcimento dei danni che si sarebbero potuti evitare con l'ordinaria diligenza, essendo il nesso causale tra la condotta dell'amministrazione e il danno lamentato reciso dalla condotta omissiva del ricorrente.

Sentenza completa

Pubblicato il 07/06/2017

N. 06705/2017 REG.PROV.COLL.

N. 01793/2010 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Terza Ter)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1793 del 2010, proposto da:
((omissis)), rappresentata e difesa dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio ((omissis)) in Roma, vicolo del Buon Consiglio, 31;

contro

C.N.R.- CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE, rappresentato e difeso dall'Avvocatura generale dello Stato, domiciliata in Roma, via dei Portoghesi, 12;

nei confronti di

ELISABETTA MATTEI;

per l'annullamento

della delibera dirigenziale n. 55306, del 27 luglio 2006, con cui sono stati approvati gli atti e la graduatoria del concorso interno per il conferimento di n. 7 posti di…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.