Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 45530 del 12 novembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:45530PEN

Massima

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La circostanza aggravante del nesso teleologico di cui all'art. 61 n. 2 c.p. può essere riconosciuta solo quando risulti provato che, al momento della commissione del reato-mezzo, la volontà dell'agente fosse effettivamente diretta alla realizzazione del reato-fine, di cui egli avesse chiara rappresentazione. Tale aggravante, di natura prettamente soggettiva, richiede pertanto l'accertamento della consapevolezza e dell'intenzionalità del legame finalistico tra le diverse condotte delittuose, non potendo desumersi in via presuntiva dalla mera strumentalità oggettiva di una condotta rispetto all'altra. Ove tale consapevolezza non emerga, l'aggravante non può trovare applicazione, anche in presenza di un nesso di causalità materiale tra i reati. Ciò in quanto la ravvisabilità dell'aggravante si esaurisce nel momento intenzionale della manifestazione delittuosa, essendo espressione di una particolare intensità del dolo e indice di una maggiore pericolosità sociale dell'agente. Diversamente, la mera strumentalità oggettiva di una condotta rispetto all'altra, senza la prova della consapevolezza e della finalizzazione soggettiva dell'agente, non è sufficiente a integrare l'aggravante in esame, la cui applicazione richiede un accertamento rigoroso della volontà dell'autore del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA Pietro Antonio - Presidente

Dott. ROMIS Vincenzo - Consigliere

Dott. MASSAFRA Umberto - rel. Consigliere

Dott. PICCIALLI Patrizia - Consigliere

Dott. DELL'UTRI Marco - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 4127/2012 CORTE APPELLO di TORINO, del 05/04/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 24/09/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MASSAFRA UMBERTO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. RIELLO Luigi, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso in subordine, rigetto.

RITENUTO IN FATTO

Ricorre per cassazione il difen…

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