Il giudice di merito, nel valutare la responsabilità penale dell'imputato per i reati di lesioni personali colpose e omissione di soccorso, è tenuto a esaminare attentamente tutte le prove acquisite, anche in presenza di versioni parzialmente contrastanti dei testimoni, al fine di ricostruire in modo logico e coerente la dinamica del sinistro stradale. Il giudice di legittimità non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, se questa è sorretta da adeguata motivazione, non essendo consentito il riesame della ricostruzione storica dei fatti, salvo che non emergano vizi logici macroscopici. Inoltre, la liquidazione del danno non patrimoniale, comprensivo del danno morale, rientra nel potere discrezionale e equitativo del giudice di merito, il quale deve dare conto delle circostanze di fatto considerate e del percorso logico seguito, senza necessità di indicare analiticamente i criteri di calcolo, purché la somma riconosciuta non risulti manifestamente irragionevole o sproporzionata.