Cassazione penale Sez. II sentenza n. 7376 del 19 febbraio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:7376PEN

Massima

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Il dolo di ricettazione può essere desunto dalla mancata indicazione della provenienza del bene ricevuto, in quanto tale omissione è sintomatica della volontà di occultamento, logicamente spiegabile con un acquisto in malafede. Il giudice di merito, nel determinare la misura della pena, assolve adeguatamente all'obbligo di motivazione enunciando anche sinteticamente la valutazione di uno o più dei criteri indicati nell'art. 133 c.p., rientrando tale valutazione nella sua discrezionalità e non postulando un'analitica esposizione dei criteri adottati. Inoltre, per il corretto adempimento dell'obbligo di motivazione in tema di bilanciamento di circostanze eterogenee, è sufficiente che il giudice dimostri di avere considerato e sottoposto a disamina gli elementi enunciati nell'art. 133 c.p., essendo sottratto al sindacato di legittimità il supporto motivazionale sul punto quando sia aderente ad elementi tratti obiettivamente dalle risultanze processuali e sia, altresì, logicamente corretto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Fi. Fr. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Palermo, sezione 3 penale, in data 11.2.2004;

Sentita la relazione della causa fatta, in Pubblica Udienza, dal Consigliere Dott. Davigo Piercamillo;

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale Dott. D'((omissis)), il quale ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.

Osserva:

MOTIVI DELLA DEC…

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