Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 18509 del 15 maggio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:18509PEN

Massima

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La partecipazione stabile e consapevole ad un'associazione di tipo mafioso, qualificata da una non interrotta presenza e funzionale compenetrazione dell'indagato nel tessuto organizzativo del sodalizio, può essere desunta da un complesso di elementi fattuali convergenti, quali i rapporti diretti con soggetti organicamente inseriti nell'associazione, la trattazione di questioni ed affari intrinsecamente illeciti, la consegna di denaro a familiari di detenuti e a persone colpite da provvedimenti ablatori, nonché le cautele seguite durante gli incontri con i coindagati, anche se giustificate dalla comune attività lavorativa. Tali elementi, valutati nel loro complesso secondo il criterio della qualificata probabilità di colpevolezza proprio della fase cautelare, possono integrare gravi indizi di colpevolezza per il reato di partecipazione ad associazione mafiosa, anche in assenza di dichiarazioni di collaboratori di giustizia che indichino dati attuali sintomatici del protrarsi della condotta associativa, atteso che la nozione di "gravi indizi di colpevolezza" non si atteggia allo stesso modo del termine "indizi" quale elemento di prova idoneo a fondare un motivato giudizio finale di colpevolezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GARRIBBA Tito - Presidente

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - rel. Consigliere

Dott. FAZIO Anna Maria - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

decidendo sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato il (OMISSIS);

avverso l'ordinanza 29 dicembre 2011 del Tribunale del riesame di Palermo.

Visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso.

Udita la relazione fatta dal Consigliere Luigi Lanza.

Sentito il Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore Generale Dr. CESQUI Elisabetta, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO…

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