Cassazione penale Sez. II sentenza n. 22905 del 25 maggio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:22905PEN

Massima

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Il delitto di truffa si configura quando l'agente, sfruttando il rapporto di fiducia con la persona offesa, la induce in errore mediante artifici e raggiri, inducendola a compiere atti di disposizione patrimoniale a proprio vantaggio e in danno della stessa. La mancanza di diligenza o prudenza da parte della persona offesa non esclude l'idoneità del mezzo fraudolento, in quanto tale circostanza è spesso determinata dalla fiducia ottenuta dall'agente attraverso artifizi e raggiri. Ai fini della sussistenza del reato, è sufficiente che l'agente abbia posto in essere condotte idonee a indurre in errore la vittima, a prescindere dalla sua effettiva diligenza o dalla consapevolezza della situazione reale, essendo irrilevante la mancata richiesta di informazioni o documenti da parte della persona offesa, laddove questa sia stata indotta in errore dalla condotta fraudolenta dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BELTRANI Sergio - Presidente

Dott. BORSELLINO ((omissis)) - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - Consigliere

Dott. PACILLI G. A. R. - rel. Consigliere

Dott. NICASTRO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 4735/2022 emessa dalla Corte d'appello di Milano il 22 giugno 2022;
Visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita nell'udienza del 7 febbraio 2023 la relazione fatta dal Consigliere Dott.ssa PACILLI ((omissis));
udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale Dott. GARGIULO Raffaele, che ha chiesto di rigettare il ricorso;
udito l'avv. (OMISSIS), difensore della parte civile, che ha depositato conclusioni sc…

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