Il rilascio dell'autorizzazione paesaggistica in sanatoria è subordinato alla compatibilità dell'intervento edilizio con il vincolo di tutela ambientale, la cui valutazione spetta all'amministrazione competente, la quale, in caso di accertata incompatibilità, è legittimata ad applicare la misura ripristinatoria prevista dall'art. 15 della legge n. 1497 del 1939, ora confluito nell'art. 164 del d.lgs. n. 490 del 1999, a prescindere dalla qualificazione giuridica dell'intervento come manutenzione, risanamento conservativo o altro. Infatti, l'art. 7 della legge n. 1497 del 1939 subordina il rilascio del nulla osta a tutti i lavori che abbiano attitudine, anche in astratto, ad apportare modificazioni che rechino pregiudizio all'aspetto esteriore dei beni tutelati, affidando la relativa valutazione di compatibilità, in concreto, ai competenti organi preposti alla tutela del vincolo. Pertanto, l'amministrazione è tenuta a negare l'autorizzazione paesaggistica in sanatoria e ad applicare la misura ripristinatoria qualora accerti che l'intervento edilizio, indipendentemente dalla sua qualificazione giuridica, risulti incompatibile con il vincolo di tutela ambientale, senza che rilevi il previo rilascio di un'autorizzazione paesaggistica per opere analoghe nella medesima zona, atteso che il vizio di eccesso di potere per disparità di trattamento non è configurabile in tale ambito, ove viene in rilievo l'esercizio di un potere avente natura vincolata.