Cassazione penale Sez. II sentenza n. 29426 del 22 luglio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:29426PEN

Massima

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Il reato di ricettazione si prescrive nel termine ordinario di dieci anni dal momento del furto del bene oggetto della ricettazione, senza che rilevi ai fini della prescrizione l'eventuale contestazione della recidiva, qualora questa non sia stata valutata dal giudice ai fini della determinazione della pena. Pertanto, il giudice deve dichiarare l'estinzione del reato per intervenuta prescrizione quando, nonostante la contestazione della recidiva, questa non sia stata considerata nella quantificazione della pena, e il termine di prescrizione ordinario di dieci anni sia maturato prima della pronuncia della sentenza. La responsabilità penale per il reato di ricettazione non può essere desunta esclusivamente dalla mera acquisizione di una copia del documento di identità dell'imputato presso il luogo in cui è stato speso il provento del furto, in assenza di ulteriori elementi di prova diretti a dimostrare la consapevolezza dell'imputato circa la provenienza illecita del bene. Il giudice non può fondare il giudizio di responsabilità su una mera "tautologia" che non spiega in modo logico e coerente il nesso tra la condotta dell'imputato e il reato contestato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO Giuseppe M - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. RAGO Geppi - rel. Consigliere

Dott. D'ARRIGO Cosimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

FR. MA. , nato il (OMESSO);

avverso la sentenza del 04/10/2010 della Corte di Appello di Firenze;

Visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Geppino Rago;

udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita';

FATTO E DIRITTO

1. Con sentenza del 4/10/2010 la Corte di Appello di Firenze …

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