Il rilascio di un permesso di soggiorno mediante false dichiarazioni costituisce il reato di falso in atto pubblico per induzione, punibile ai sensi degli articoli 48 e 483 c.p., in quanto il permesso di soggiorno ha natura di atto pubblico. L'ottenimento fraudolento di tale documento, finalizzato a favorire l'ingresso e la permanenza in Italia di cittadini extracomunitari, integra altresì il reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, aggravato dallo scopo di lucro e dalla partecipazione di più persone, ai sensi della Legge n. 39 del 1990, articolo 3, comma 8. La condotta ben organizzata e strutturata degli imputati, diretta all'introduzione illegale di stranieri nel territorio nazionale, esclude il riconoscimento delle attenuanti generiche, in quanto contraria ai criteri di cui all'articolo 133 c.p. La pena applicabile è quella prevista dalla Legge n. 39 del 1990, più favorevole rispetto a quella successivamente introdotta dal Decreto Legislativo n. 286 del 1998. Il termine di prescrizione, in base alla normativa vigente all'epoca dei fatti, è di dieci anni aumentato della metà.