Il provvedimento di annullamento di un'autorizzazione paesaggistica rilasciata dal Comune è illegittimo se l'Amministrazione statale competente (Soprintendenza) omette di comunicare l'avvio del relativo procedimento all'interessato, in violazione dell'obbligo di cui all'art. 7 della legge n. 241/1990. Tale omissione procedimentale, che non consente all'interessato di partecipare al procedimento e di far valere le proprie ragioni, comporta l'annullamento del provvedimento di annullamento dell'autorizzazione paesaggistica, in quanto la mancata comunicazione dell'avvio del procedimento pregiudica il diritto di difesa dell'interessato e non consente una completa istruttoria del caso. Inoltre, l'Amministrazione statale competente deve indicare espressamente le modificazioni necessarie per rendere l'intervento paesaggisticamente compatibile, in ossequio all'art. 16 del R.D. n. 1357/1940, senza limitarsi a una mera valutazione di merito che contrasti con la motivazione dell'autorizzazione comunale. Infine, l'Amministrazione non può fondare il provvedimento di annullamento su meri dubbi circa la liceità complessiva di un complesso edilizio esistente, aspetto che esula dalle sue competenze.